di Salvo Barbagallo
Che bisogna far trascorrere alcune giornate in piena tranquillità a Taormina ai “grandi” della Terra ed al loro largo seguito è un “fatto” che si dà per scontato: il G7 è, infatti, un appuntamento importante. Quel che appare piuttosto esagerato è l’impiego del personale per la sicurezza: ben diecimila uomini, tra agenti di polizia, carabinieri, militari dell’Esercito, finanzieri, elicotteristi, marinai, eccetera. Tenendo conto che nella “Perla dello Jonio” risiedono appena 11.086 abitanti, ci si domanda se nelle giornate del G7 (e, ovviamente, in quelle che lo precedono, cioè già da “quasi” subito) se le antiche stradine della cittadina risulteranno a tutti un po’ strette. E c’è da chiedersi in che “atmosfera” vivranno gli illustri ospiti (mille?) ai quali toccherà avere vicino, vicinissimo (in media) dieci (?) uomini armati di tutto punto. E la privacy degli illustri ospiti?
La notizia dell’incremento delle forze predisposte per la sicurezza del G7 l’ha fornita Luca Romano ieri (28 aprile) sul Giornale.it: (…) il Viminale sta cercando di rafforzare il sistema di sicurezza. Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Paolo Gentiloni e del Ministro dell’interno Marco Minniti, ha approvato un decreto legge che, “al fine di rafforzare i dispositivi di sicurezza connessi allo svolgimento del vertice tra i sette maggiori Paesi industrializzati ( G7) che si terrà a Taormina il 26 e il 27 maggio”. Il provvedimento approvato dal governo stabilisce l’incremento per il mese di maggio 2017, del contingente di personale delle Forze armate, già destinato alle esigenze di prevenzione e contrasto della criminalità e del terrorismo, di ben 2.900 unità. Durante il G7 il contingente passerà quindi dalle originarie 7.050 a 9.950 unità (…). Non c’è nulla da commentare, ma basterebbe sottolineare che i “Grandi” avranno certamente accanto anche i “loro” uomini della sicurezza. A Taormina, dunque, più personale armato che residenti!
Quali sono i timori che hanno convinto il Governo di Casa nostra a questo incredibile spiegamento di forze? Possibili attentati, oppure le proteste dei cosiddetti “antagonisti”? Oppure c’è (non dichiarata) la possibilità che Kim Jong Un lanci dalla Corea del Nord un missile “ultraintercontinentale” su Taormina, vista la presenza del Presidente USA Donald Trump? Anche nel caso di quest’ultima inverosimile e fantascientifica ipotesi, diecimila uomini non basterebbero a scongiurare la catastrofe.
A questo punto ci si chiede quale sia per l’Italia il “costo” effettivo di questo vertice che, al momento, e per come è stato presentato, appare più come una trasferta di lusso per i Potenti della Terra, e un disagio estremo per chi a Taormina ci risiede “normalmente”. Abitanti ai quali, fra l’altro (e non c’era motivo) non è stato chiesto preventivamente il loro “gradimento” per il summit.
Disagi “popolari”? Quelli non contano (non hanno mai contato): per chi governa il Paese il parere della “gente comune” ha poca valenza. Così da diversi giorni (e sempre per motivi di sicurezza) la stazione ferroviaria di Taormina/Giardini Naxos è stata chiusa e riaprirà dopo che sui lavori del G7 sarà calato il sipario.
Le proteste delle organizzazioni contro il G7? Proteste, cortei e manifestazioni non oltrepasseranno Giardini Naxos. Il “cordone” della sicurezza impedirà qualsiasi trasgressione e a rimetterci potrà essere soltanto quale manifestante che si mostrerà più esuberante degli altri.
Polemiche sui “pernottamenti” in Sicilia del Presidente statunitense: Donald Trump dormirà a Taormina oppure a Sigonella? Polemiche sciocche: chi se ne frega dove dormirà Trump?…